Il XXI secolo, iniziato da un ventennio, sta vedendo un enorme sviluppo delle reti informatiche con una sempre maggiore mobilità di dati. Vi è stato inoltre un forte effetto sociale, legato al tema della privacy, quale conseguenza dell’utilizzo dei social media e degli smartphone nella comunicazione tra le persone.
Lo sviluppo di Internet ha creato grandi effetti anche dal punto di vista economico. Alcune piattaforme online che offrono servizi di ricerca sul web, social media o acquisti per corrispondenza hanno saputo trarre profitto dalla disintermediazione che consente la Rete (sia in termini di servizi sia di comunicazione pubblicitaria). Si sono così create grandi multinazionali che in alcuni settori sono diventate dominanti, riuscendo ad agire a livello globale.
L’economia mondiale nonostante la globalizzazione economica ha però subito un duro colpo nel 2008. La crisi dei mutui subprime negli Usa ha innescato una recessione internazionale, paragonata alla Grande depressione post 1929. Vi sono stati rilevanti fallimenti bancari e aziendali anche in molti Paesi a economia avanzata. Di contro si sono iniziate a riaffacciare politiche protezionistiche basate su dazi doganali.
Nel contempo la globalizzazione, che comporta anche una maggiore mobilità delle persone, e non solo di dati e capitali, ha portato a tensioni sociali per la perdita di identità culturale e sociale, con l’arrivo di migranti in Europa, provenienti soprattutto da Africa e Asia Minore, anche in anni di recessione o stagnazione economica.
Infine è cresciuta la consapevolezza che lo sfruttamento delle risorse naturali da parte di una popolazione composta a livello planetario da oltre 7,7 miliardi di persone (entro la fine del secolo si prevede di superare gli 11,2 miliardi di abitanti) è tra le cause del surriscaldamento del Pianeta e dei cambiamenti climatici in atto. Le conseguenze previste sono una riduzione degli spazi abitabili; sia per l’innalzamento dei livelli dei mari in seguito allo scioglimento dei ghiacci polari, sia per il processo di desertificazione nelle aree tropicali.
L’11 settembre il gruppo terroristico Al Qaeda, guidato da Osama Bin Laden, invia alcuni attentatori suicidi negli Usa. Vengono dirottati aerei di linea che si abbattono sulle Torri gemelle di New York e sul Pentagono. I grattacieli più alti della Grande Mela crollano. Si contano migliaia di morti.
In dodici Paesi dell’Unione Europea inizia a circolare l’Euro va a sostituire le monete nazionali. Scompaiono storiche valute quali il franco francese, il marco tedesco, il fiorino olandese, la peseta spagnola e la lira italiana. Negli anni successivi il numero di Stati aderenti all’euro sale a diciannove.
Gli Stati Uniti, a capo di una coalizione multinazionale, invadono l’Iraq per porre fine al regime del dittatore Saddam Hussein. È la seconda Guerra del golfo, dopo quella del 1990-91 per la liberazione del Kuwait. Segue un lungo periodo di instabilità politica dell’area.
Il 26 dicembre un potente maremoto provoca la devastazione del Sud-Est asiatico. Lo tsunami è provocato da un violentissimo terremoto al largo della costa nord-occidentale di Sumatra, in Indonesia. Oltre a quelle di quest’ultima sono colpite le regioni costiere di Sri Lanka, India, Thailandia, Birmania, Bangladesh, Seychelles e Maldive. Effetti anche sulle coste orientali dell’Africa. I morti sono oltre 200mila.
La crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti avvenuta l’anno precedente provoca il fallimento di istituti bancari e innesta una grande depressione nelle economie più avanzate. A essere penalizzati sono anche molti risparmiatori, si assiste a una contrazione dei consumi. Alcuni Stati intervengono per evitare che la crisi si amplifichi e attivano aiuti pubblici per il salvataggio degli istituti di credito.
Verso la fine dell’anno iniziano manifestazioni in alcuni Paesi arabi che sfoceranno nella caduta dei regimi al potere in Tunisia, Egitto, Libia e Yemen. È la cosiddetta Primavera araba. Il cambio di regime non porta però all’affermarsi di nuove compiute democrazie e nel caso della Libia scatena una guerra tribale.
L’11 marzo un terremoto e un maremoto colpiscono il Giappone. Tra le conseguenze vi è un grave incidente alla centrale nucleare di Fukushima.
Dopo secoli un papa rinuncia al soglio pontificio. A papa Benedetto XVI succede papa Francesco. Papa Ratzinger si ritira in Vaticano con il titolo di “papa emerito”, il nuovo pontefice, Bergoglio, è argentino ed è il primo della Storia a provenire da un Paese americano.
Tra Siria e Iraq viene proclamato il cosiddetto Stato Islamico (Isis) che rivendica numerosi attentati terroristici in diversi Paesi. Una coalizione di Stati interviene militarmente per riconquistare il territorio occupato dai fondamentalisti con l’aiuto delle forze siriane e delle milizie curde.
Il XXI secolo vede anche la Svizzera confrontarsi con la globalizzazione. Tra gli effetti di quest’ultima vi è infatti una maggiore integrazione tra le diverse realtà mondiali. La Confederazione di conseguenza ammorbidisce con cautela la sua rigorosa politica impostata sulla neutralità e si apre verso alcune iniziative internazionali. Gli accordi bilaterali con l’Unione Europea vedono la Svizzera aprire progressivamente i mercati del lavoro attraverso la libera circolazione delle persone. Sono inoltre eliminati ostacoli tecnici al commercio ed è agevolato quello dei prodotti agricoli.
Viene rafforzata la cooperazione nel campo della ricerca, dell’ambiente, della formazione, delle imposte, della statistica e della lotta contro la frode, ma anche in materia di sicurezza.
La crisi mondiale del 2008, che pure ha colpito un’economia come quella Svizzera, sviluppata soprattutto nel settore finanziario, è stata comunque superata dall’economia elvetica meglio rispetto ad altri Paesi.
Il progetto Alptransit vede un grande investimento economico e tecnologico per realizzare nuovi tunnel ferroviari di base che consentano di trasferire dalla gomma alla rotaia il trasporto delle merci e offrano migliori soluzioni di mobilità nell’attraversamento delle Alpi anche per le persone. Nel 2007 viene inaugurato il tunnel del Lötschberg, nel 2016 quello del San Gottardo e nel 2020 quello del Ceneri.
Il Cantone Ticino è perciò direttamente interessato da due di queste grandi infrastrutture. L’inizio del XXI secolo vede inoltre proseguire nel Cantone la politica di accorpamento tra realtà comunali. In particolare nel 2017 dodici Comuni minori si accorpano con Bellinzona, la capitale ha così più che raddoppiato la sua popolazione.
Le previsioni indicano che nel corso del XXI secolo i cambiamenti climatici interesseranno anche il Ticino. La temperatura media pare destinata ad aumentare, vi sarà una tendenza a una diminuzione delle precipitazioni estive e a un aumento di quelle invernali.
Il XXI secolo sta vedendo grandi progressi nell’automazione e nello sviluppo della cosiddetta intelligenza artificiale (IA), sino ad arrivare all’auto senza conducente. Si è perciò iniziato a parlare di Industria 4.0 e Internet delle cose. In un prossimo futuro gli oggetti saranno sempre più collegati in rete e dialogheranno tra loro e con gli umani. Ciò porta a domande etiche su quanta responsabilità nelle scelte delegare agli algoritmi dell’IA.
Anche nel campo delle biotecnologie vi sono state importanti ricerche e scoperte. Il genoma umano è stato completamente decifrato e la scienza medica sta sperimentando nuove tecniche nei trapianti e nell’utilizzo di laser per interventi. In questo campo le questioni etiche riguardano la medicina predittiva, che indica la probabilità, in base ai propri geni, di poter andare in contro a una determinata malattia. Inoltre si discute di eugenetica, cioè della modifica del patrimonio genetico per evitare il possibile svilupparsi di patologie o malformazioni.
È tornato a livello internazionale un grande interesse per l’esplorazione spaziale, si punta infatti a nuove missioni sulla Luna e su Marte, anche con la presenza di astronauti con l’obiettivo di realizzare stazioni permanenti. Gli elevati costi per le missioni spaziali lasciano però dubbi sul fatto che esseri umani possano sbarcare sul Pianeta Rosso prima del 2050.
In molti Paesi vi è il tentativo di ridurre le emissioni inquinanti, sia attraverso misure di risparmio energetico, sia attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili, come quella solare. Inoltre si stanno sperimentando nuovi materiali biodegradabili per ridurre l’inquinamento da plastica, che colpisce soprattutto mari e oceani, e si punta a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi.
Inoltre lo sviluppo informatico sta portando alla creazione di applicazioni e interfacce per la realtà aumentata, in grado di fornire informazioni aggiuntive sull’ambiente circostante. Si lavora infine per affinare le tecnologie di realtà virtuale che consentono di agire in spazi artificiali (o reali ricostruiti artificialmente).
Nel XXI secolo, dal punto di vista sociale, si assiste all’esplosione delle relazioni “virtuali”. La creazione di network di condivisione, i cosiddetti social media, trasforma i singoli individui in produttori di contenuti. Di conseguenza anche la comunicazione, commerciale e politica, diventa sempre più orientata verso l’utilizzo di nuovi linguaggi, più adatti a mass media che hanno la loro forza nella brevità del messaggio e nell’utilizzo di immagini e video digitali (e perciò manipolabili).
Si tratta di una trasformazione epocale nell’assunzione di informazioni che lascia aperte incognite sulla capacità di approfondimento e apprendimento che un mondo multitasking può offrire.
Si è in generale sempre più diffusa la filosofia dello sharing, della condivisione, anche grazie alla digitalizzazione dei contenuti. È il caso delle piattaforme che offrono la possibilità di scaricare in streaming file musicali e video.
Si modifica quindi la fruizione di musica, film e serie tv con la possibilità di creare playlist e palinsesti personalizzati e fruibili in orari a piacimento. La sharing economy si diffonde anche nei servizi (dal sapere enciclopedico all’affitto di appartamenti).
In campo artistico si afferma sempre più, anche per quanto riguarda l’interesse del collezionismo, la street art, arte di strada, con le opere di interpreti dall’identità misteriosa quale il britannico Banksy.
Dal punto di vista politico-culturale e dell’immaginario collettivo ha vasta eco, nel 2008, l’elezione a presidente degli Usa di un afroamericano, Barack Obama. È la prima volta nella Storia statunitense, Paese dove sino agli Sessanta in alcuni Stati erano presenti discriminazioni razziali.