La Via del Ceneri

Dalla Strada Francesca alla Via del Ceneri

Un’offerta e una promozione turistiche che vedono al centro itinerari escursionistici e proposte di svago in grado di coniugare storia, ambiente e cultura dei propri territori. In quest’ottica rientra la “Via del Ceneri”. È un itinerario ideato dall’atelier Ribo+ di Cadenazzo, diretto dall’architetto Christian Rivola, e realizzato dal Comune di Cadenazzo con il sostegno di enti e autorità confederali e cantonali, a partire da “Ceneri 2020”. Ripercorre, dal passo del Ceneri sino alla stazione ferroviaria di Cadenazzo, buona parte di quella che un tempo era chiamata “Strada Francesca”, e che era percorsa da chi, giunto a Bellinzona, doveva proseguire verso il Sottoceneri o la Lombardia. Oppure, all’inverso, da chi, risalito dal Luganese, voleva recarsi nelle valli del Sopraceneri o attraversare le Alpi.

Un percorso tra passato e futuro

Lungo il suo percorso troverete pannelli informativi che segnalano e ricostruiscono la storia dei luoghi, le peculiarità del territorio e di come si sono intrecciate con le storie delle persone che vi hanno vissuto. Alcuni sono realizzati con pregevoli illustrazioni di Corrado Mordasini e sono rivolti soprattutto ai più giovani, proponendo delle esperienze legate a ciò che evocano i luoghi nei quali sono ubicati. Dal mulino con la sua pesta alle selve castanili, dal roccolo al cassinelli, lungo il percorso si trovano molte testimonianze della civiltà rurale d’un tempo. Di particolare interesse è poi il sottopasso dell’autostrada, trasformato in una galleria che ricostruisce tre secoli di storia ed evoluzione dei trasporti. La “Via del Ceneri” guarda anche al futuro. Nei pressi del passo è stata realizzata Piazza Ticino, con il suo totem, realizzato con le rocce estratte dal cuore della montagna, rappresenta l’ideale punto di unione con gli altri itinerari escursionistici presenti nelle Terre del Ceneri. Si è così realizzato quel luogo di concordia tra le diverse anime del Cantone, teorizzato nell’Ottocento dal politico Stefano Franscini, proprio sul Ceneri, la montagna che unisce.