Fiume Ticino

Da palude a granaio

La conseguenza più evidente della bonifica, oltre al mutamento del paesaggio, fu la disponibilità di terre agricole. Nell’arco di pochi decenni, grazie a nuove generazioni di coltivatori, il Piano di Magadino divenne la più importante zona agricola ticinese, riuscendo a realizzare circa i quattro quinti dell’intera produzione ortofrutticola cantonale.

Oggi nel Piano si cerca di mantenere un equilibrio tra la tutela delle aree umide, come l’area protetta delle Bolle di Magadino, che ospita specie come la cannaiola e il tritone crestato, e lo sviluppò dell’attività agricola.  Con questo obiettivo è nato il Parco del Piano di Magadino. Si estende su una superficie di 2’350 ettari tra Bellinzona e Locarno, lungo il tracciato del fiume Ticino per una lunghezza di quasi 11 km e una larghezza media di circa 2 km. Oltre il 70% della superficie del parco è dedicato all’agricoltura ed è presente una fitta rete di itinerari pedonali e ciclabili.

Ridare vita a una rosa

Volete dimostrare di avere anche voi il pollice verde? Allora quando vi regaleranno una rosa (1), dopo che sarà sfiorita, non buttatela.

Togliete le foglie e lasciate solo il gambo, tagliatelo a 45 gradi (2), poi fate un buco in una patata, per esempio utilizzando un cavatappi, e infilateci dentro il gambo (3). Interrate la patata in un vaso (4), e ricoprite la parte sporgente del gambo con una bottiglia di plastica senza tappo e privata del fondo (5), farà l’effetto di una piccola serra.

Bagnate per alcuni giorni il terreno e aspettate. Il ramo inizierà a germogliare e vedrete spuntare i fiori. Avrete creato una nuova pianta di rose.