L’Insubria è un territorio ricco di laghi e corsi d’acqua. Se apparentemente possono rappresentare una barriera naturale tra i territori delle diverse sponde, sono invece stati una importante via di comunicazione tra le Alpi e la pianura. Per secoli le vie d’acqua, in assenza di strade carrozzabili, sono infatti state utilizzate per trasportare merci e persone.
Per esempio, nella prima metà dell’Ottocento, la diligenza del Gottardo per superare più velocemente il lago di Lugano, tra Melide e Bissone utilizza il traghetto. Il trasporto viene svolto con grossi barconi chiamati “porto a remi”. Il servizio è gestito da un’associazione di cittadini patrizi dei due centri rivieraschi. Verso la metà dell’Ottocento l’aumento del traffico in seguito alla creazione delle strade cantonali rende inadeguato il servizio. Si procede così a realizzare un ponte-diga. A essere scelto è il progetto dell’ingegnere Pasquale Lucchini. L’opera è realizzata tra il 1844 e il 1847. Successivamente vedrà l’attraversamento anche della ferrovia (1874) e nella seconda metà del XX secolo la costruzione delle carreggiate autostradali.
Napoleone Bonaparte
Nell’Ottocento i trasporti via acqua trovano comunque un nuovo impulso grazie all’utilizzo dei battelli a vapore. I primi a navigare i laghi prealpini sono nel 1826-1827 i piroscafi “Verbano” e “Lario”, di proprietà dell’impresa Lombardo-Sardo-Ticinese, rispettivamente sul Lago Maggiore e sul Lago di Como.
Presentano uno scafo in legno e motori da poche decine di cavalli di potenza con rudimentali ruote a pale, ma già verso gli anni Settanta del XIX secolo i battelli sui laghi prealpini si sono evoluti. Sono totalmente in ferro, dotati di un ampio salone interno, possono viaggiare a oltre 25 km/h e trasportare sino a 700 passeggeri.