La seconda metà del XX secolo ha perseguito in campo tecnologico lo sviluppo di treni in grado di viaggiare a oltre 200 km/h, la cosiddetta Alta Velocità (AV). In Europa nel nuovo millennio si è poi passati a considerare AV le linee che consentono velocità sopra i 250 km/h. I primi Paesi a sperimentare treni ad alta velocità furono Francia, Germania, Giappone e Italia. Oggi lo Stato con la maggior rete AV è invece la Cina, dove esiste anche l’unica tratta commerciale di treno a levitazione magnetica, una tecnologia che, eliminando l’attrito con la rotaia, in futuro potrà consentire di viaggiare sino a 600 km/h.
Dal punto di vista tecnologico l’AV non comporta solo la realizzazione di treni che abbiano caratteristiche di potenza e aerodinamicità tali da poter raggiungere velocità oltre i 250 km/h, ma anche l’adeguamento del materiale rotabile e delle linee. Quest’ultime, per esempio, devono avere raggi di curvatura molto più ampi rispetto a quelli dei tracciati delle linee tradizionali.
Renzo Piano
In Svizzera l’Alta Velocità incontra delle difficoltà dovute alla conformazione del territorio. Lo sviluppo dell’Alta Velocità necessiterebbe infatti la creazione di nuove linee appositamente dedicate, una soluzione difficilmente praticabile in un territorio prevalentemente montuoso e con i fondivalle in molti casi già ampiamente urbanizzati.
Per questo i chilometri di linea ad Alta Velocità realizzati in Svizzera sono sinora circa 150. Va inoltre considerato che l’Alta Velocità mostra i suoi vantaggi soprattutto su tratte dove le stazioni sono distanti anche centinaia di chilometri, meno dove si vuole sviluppare un sistema di mobilità integrato tra centri vicini.