Villa Rusconi

Edificio risalente alla fine del XVIII secolo

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Il colonnello Giuseppe Antonio Rusconi fece costruire questo palazzo signorile a cavallo fra Settecento e Ottocento. L’edificio è caratterizzato da due ali sporgenti e da una torretta belvedere con soffitto a cupola dipinto a finti cassettoni in stile neoclassico. Del grande salone ornato di stucchi, marmi e dipinti non rimane nulla. Fu demolito nel 1925. Il terreno che circonda la villa era abitato sin dalla Tarda età del bronzo (1550-1200 a.C.). Lo attestano un focolare, una considerevole quantità di ceramica e due frammenti di fibbia da cintura rinvenuti durante gli scavi archeologici. Una necropoli composta da sette tombe di adulti ritrovate a ovest della villa e tre tombe di bambini localizzate a nord, risale alla Tarda antichità (V-VIII secolo). Le tombe erano ricoperte da uno spesso strato di apporto alluvionale composto in gran parte da laterzio, cioè da materiale ceramico risalente all’epoca romana. Oltre a tegole e coppi sono stati rinvenuti frammenti d’anfora del I secolo d.C. Le vestigia più importanti per la loro estensione e il buon livello di conservazione risalgono al XIV-XV secolo. Si tratta di elementi di stabili costruiti sui due lati di una corte. All’estremità orientale si trova l’edificio storico principale, al quale si accedeva attraverso un portico pavimentato in lastre di granito e ricoperto da un tetto in beole. I rinvenimenti più recenti conservano i resti murari di un bacino per l’acqua e di un’ala di annessi agricoli. Quest’ultima era costituita da quattro rimesse coperte da volte a botte. È possibile che la costruzione originaria abbia fatto parte della rete di soste situate a intervalli regolari lungo la mulattiera che da Bellinzona conduceva al Monte Ceneri.